mercoledì 18 marzo 2015

Mai, mai, mai rimasta incinta

Ora sto per dire una cosa davvero cattiva, meschina, ignobile,... ma non è la mia testa a parlare, bensì il senso di inutilità che in certi momenti mi pervade. Perché non sono mai rimasta incinta? 18 mesi sono tanti. Mai una volta. Cosa dovrei pensare? Lo sconforto parla per me. Un giorno ho quasi invidiato chi è riuscita a farcela e poi ha perso, per qualche motivo, il bambino. Sono un mostro? No, non lo sono. Ma ho pensato alla gioia che quella donna deve aver provato quando il test di gravidanza è diventato positivo. Alla gioia di dirlo al proprio compagno, all'amore infinito  che si prova nel sapere che presto crescerà una creatura dentro di te. Ho invidiato quegli attimi unici e tanto tanto attesi. Egoisticamente mi sono detta "loro almeno sanno di potercela fare, potranno riprovare, io invece?" Poi però la ragione riprende il controllo, e mi metto nei panni di chi, dopo una tale euforia e gioia, è precipitata nello sconforto e nel dolore nel sapere che quel minuscolo puntino non ce l'ha fatta e ha abbandonato il suo nido. E provo compassione. Purtroppo il dolore ci unisce, in un modo o in un altro, abbiamo tutte lo stesso obiettivo e tutte abbiamo problemi diversi, difficoltà proprie nel veder avverare un sogno meraviglioso: la gravidanza. Io credo una cosa, credo che le donne che come noi hanno aspettato e sofferto così tanto proveranno una gioia centuplicata, rispetto a chi ce l'ha fatta con la stessa facilità di un battito di ciglia. Per poter apprezzare la meraviglia dell'arcobaleno dobbiamo passare in mezzo alla tempesta. Spero tanto che la mia tempesta finisca presto. 

martedì 17 marzo 2015

Comfort Food


Facile da reperire. Imbarazzo della scelta. 
Per tutte le tasche. Questa è la soluzione immediata a qualsiasi delusione post rosse: comfort food. L'amico fedele che sa sempre come tirare su il morale, il compagno di serate davanti alla tv, mentre la tua mente vaga altrove la tua bocca si muove veloce. E ingurgita. Non importa cosa. Importa che sia buono, dolce, salato, sfizioso, gustoso.... Che sia una vaschetta di gelato al triplo cioccolato con granella di nocciola oppure mega pizza 4+20 stagioni, o un più veloce sacchetto di patatine belle untuose. Non importa cosa. Importa il risultato finale. Ovvero pace dei sensi per le papille gustative e un improvviso senso di appagamento... ai sensi di colpa ci pensiamo poi. In tutto questo tempo non sarò diventata madre ma 5/6 chiletti li ho presi tutti purtroppo. Ma ditemi voi, come si fa! Bisogna coccolarsi dopo la solita delusione mensile. Ed è il modo più economico per farlo, caspiterina. Non c'è proprio giustizia a questo mondo.

martedì 3 marzo 2015

Acquisti pre gravidanza, ma tanto pre...


Sempre per tornare all'entusiasmo che furiosamente impossessa  chi parte alla ricerca della gravidanza, soprattutto se prima gravidanza, vi è mai capitato di entrare nei negozi tipo Prenatal, Chicco o anche nelle librerie e passare tra le corsie inebetite, toccando e guardando tutto? Ecco, a me sì. Quei piccoli abitini, quelle tenere scarpine, i bavaglini, i cappottini, i piattini, tanti oggettini "INI -INI". Maledizione! Il problema è che sono troppo belli e anche solo guardarli ti si gonfia il cuore. Poi io adoro i seggioloni e i passeggini, credo di aver già scelto tutto quello che mi piacerebbe avere quel giorno. Inutile dire che qualcosa ho anche comprato - perché poi magari non li trovo più così belli - questa è la scusa numero uno. Ebbene sì: 2 copertine morbidissime, una rosa e una azzurra perché non si sa mai, ma soprattutto libri. Libro di Winnie The Pooh, libro dei cuccioli e degli animali adulti, libri di storie della fattoria... Ma comprare 4, dico 4, libri "Il mio primo libro", di quelli dove annoti tutti i minimi dettagli dei primi mesi: quanti pannolini hai cambiato, quanti rigurgiti hai pulito, quante coliche hai curato, ecc..ecc.. Ora, già avere un paio di figli può sembrarmi equiparabile alla vincita del superenalotto, ma anche solo immaginarne 4! Probabilmente quel giorno non ero in me, ero posseduta e mi sono lasciata guidare da un raptus di pura follia. Comunque li ho comprati: erano belli, sono utili, erano in super sconto! Posso però con orgoglio e stima in me stessa ritrovata, ammettere che ben 2 di quelli sono stati già rifilati come regali a delle conoscenti. Beh, erano nuovi non possiamo definirli regali riciclati. Due ne ho, per il momento, tenuti per me...perché anche se moooolto difficile, credo ancora in quella vincita al superenalotto. 

lunedì 2 marzo 2015

Maledetta attesa

Quando inizi a desiderare un bambino già lo senti nella pancia, ogni mese sei certa che sarà quello giusto. Nausee, dolorini strani, tensione al seno. Poi invece la realtà fa pagare sempre un conto salato, passano i mesi e non succede nulla. Le rosse arrivano e la frase è sempre la stessa - sarà per la prossima volta -. Ma il destino, per prendersi beffa di te, ti circonda di donne incinte, ovunque e chiunque! Anche la vicina gravemente in sovrappeso che mai avresti scommesso due spiccioli. Per non parlare della coppia di super sfigati che nemmeno sanno fare 2 + 2 e che guardandoli in faccia leggi il nulla assoluto. Eh sì, perché inizi a prendertela con il mondo, tutto diventa un'ingiustizia, - cosa mai avrò fatto di male per meritarmi questo!-. Loro sì e noi no. Dopo 8 mesi di paziente attesa però prudono le mani e non si può stare fermi a guardare. Il tempo passa e il sogno di diventare madre diventa l'incubo di non diventarlo. Per fortuna quasi nessuno sa che stiamo cercando, altrimenti saremmo diventati i patetici, quelli da commiserare, i poverini che non ce la fanno. Giammai. Piuttosto nego fino alla morte di volere un figlio, ma mai passerei per il "caso umano", quella da pacca sulla spalla per farla sentire meglio. Ma che ne sapete voi! Abbiamo deciso fin da subito di tenerlo per noi, di essere previdenti, di non sventolare ai quattro venti di voler diventare genitori, atteggiamento prudenziale che comunque è tornato utile visto come stanno andando le cose. Meglio soffrire in silenzio che essere l'oggetto del pettegolezzo da bar di qualche stupido. Perché sono cose serie queste, non è come decidere di andare a comprare un nuovo divano, vai in negozio, scegli il modello, lo compri ed ecco che la tua casa ha un nuovo divano. No, non è proprio la stessa cosa. Le variabili che entrano in gioco sono infinite, tutto è fuori dal tuo controllo e dal tuo volere/potere. Purtroppo è una scommessa che potresti perdere, perdere tutto quello che hai. Brutta storia.

sabato 28 febbraio 2015

Svizzera

La puntualità delle mie mestruazioni è tale per cui se Trenitalia seguisse il mio trend anche solo per 8 mesi filati, nel settore trasporti diventerebbe un'eccellenza nel mondo. Ma è possibile che in 18 mesi di tentativi, nemmeno una settimanuccia di ritardo? Giusto per provare quel piccolo brivido del ritardo, giusto per credere almeno una volta di avercela fatta, giusto per provare a fare un maledetto test di gravidanza. E invece no, 30 giorni giusti e via, altro giro altra corsa. Ok, ci sono lati positivi in tutto questo, cicli perfetti, zero sbavature, però è come avere un Ferrarino in garage e non avere le chiavi per farci un giretto. Ritardo, ritardo, ritardo! E invece no, anche questa volta sono arrivate.

giovedì 26 febbraio 2015

Immaginazione non fa rima con realtà

Quando una coppia decide che è arrivato il momento di allargare la famiglia è quasi come se iniziasse un conto alla rovescia, come se fosse questione di poche settimane prima che il bimbo arrivi. Si inizia a fantasticare su quanto sarà carino, a chi assomiglierà: "avrà il mio naso e le tue orecchie" selezionando le parti migliori dell' uno e dell'altro per il perfetto prototipo che la nostra mente ha già creato. Si valuteranno i nomi, assolutamente no quelli che ci ricordano la compagna di scuola figa che al confronto ci faceva apparire super sfigate, anche se non lo eravamo in realtà (ma c'è una giustizia divina e ora noi siamo top e lei invece racchia al quadrato). No i nomi degli ex, di entrambi, no i nomi del tipo "voglio ma non posso" perché poi in abbinata con il cognome suona tipo "Kevin Ruoppolo" o "Chantal Cazzavillani". Meglio mantenere un basso profilo a mio avviso. Per non parlare poi del corredino, va attentamente meditato: si parte dal fasciatoio, passando per il bidoncino acchiappapuzzapannolini, attraversando il cuscino per l'allattamento e finendo con l'aspiramoccio del nasino. Insomma, se non si sta calmi si rischia di andare in affanno mesi e mesi prima che il test di gravidanza dia, FINALMENTE, la conferma che la gravidanza non è solo un'utopia. Almeno per qualcuna. In effetti, a onor del vero, va detto che non per tutte è difficile ottenere una gravidanza, quella che al primo colpo fa strike esiste... non stiamo parlando della leggenda del Troll che si sposa con un cammello, c'è anche chi senza nemmeno mettersi di impegno fa tombola. Ma no, noi non siamo tra le fortunate, noi si deve sputar sangue prima di farcela, un po' come cercare di completare un puzzle di 2000 pezzi con gli occhi bendati e una mano legata, sedute sopra una collinetta di braci roventi mentre uno sciame di api ci ronza intorno incazzatissime. Ecco, in questo caso si avrà tutto il tempo di immaginare, pianificare, meditare e scegliere tutto ciò che servirà al nostro bambino. Ok, ma di questo passo, mentalmente, gli abbiamo anche organizzato il matrimonio! 

mercoledì 25 febbraio 2015

Meritocrazia

"Non ha un figlio? Forse non se lo merita", parole uscite dalla mia bocca ventenne... idiozia madornale, di quelle che sconfinano nel cinismo più bieco. Faccio ammenda e provo vergogna postuma. Un figlio non è un premio né il riconoscimento del nostro valore, della nostra bontà d'animo o della nostra bellezza. Un figlio arriva anche a chi non se lo "merita", diciamocelo. Mi rivolgo a chi abusa di loro, li maltratta, umilia, tortura fisicamente e mentalmente, a chi si prende gioco del miracolo della vita e infligge dolore e sofferenze che nemmeno nei peggiori film horror. Bambini segregati, malnutriti, uccisi. Se ci fosse una meritocrazia, una valutazione morale dell'idoneità di una coppia a crescere un figlio, questi orchi e streghe non avrebbero in dono dal cielo  nemmeno un calzino bucato, altro che figli! Quello che mi fa arrabbiare è proprio questo: ci sono coppie, come la nostra, di persone che saprebbero amare un bambino immensamente ma che devono soffrire, aspettare, penare e magari non vedere mai questo sogno realizzarsi. E ci sono mostri che mettono al mondo una creatura dopo l'altra, come se sfornassero biscotti, per poi farli a pezzi. Non so darmi una risposta, forse nemmeno esiste, ma di sicuro la meritocrazia non centra un emerito piffero!!

I bambini in cielo staranno finendo

Bene, questo è stato l'illuminante, inconfutabile parere scientifico di mia madre: "Non arriva perché i bambini in cielo staranno finendo". Ora, non metto in dubbio che possa esserci un limite massimo di creature che il nostro Creatore abbia pianificato per abitare il pianeta Terra ma, francamente, fatico ad immaginare l'aldilà con gli scaffali vuoti e la scritta "SOLD OUT", nemmeno parlassimo del Black Friday! Devo però ammettere che un'affermazione del genere taglia le gambe a qualsiasi piagnucolamento post rosse: oh, se son finiti son finiti, non è che si possa pretendere l'impossibile! Certo non ci si spiega il recente parto della vicina di casa...
"Eh, l'avranno prenotato", immagino già la risposta.



martedì 24 febbraio 2015

Scateno l'inferno


Ci sono donne che fin da bambine hanno sognato e desiderato fondamentalmente due cose:  sposarsi e avere figli. Io NO! Da bambina non pensavo né a sposarmi né tanto meno a procreare, ho vissuto un'infanzia libera dagli stereotipi: mi arrampicavo sugli alberi, sparavo con la cerbottana ai passanti, il mio colore preferito non era il rosa, non avevo paura di sporcarmi e di fare giochi pericolosi, passavo ore inforcando la mia super bicicletta a caccia di nuove avventure....un MASCHIACCIO! Ma arriva un giorno in cui la strada della bimba che ha sempre giocato a "mamma casetta" e quella della bimba adventure che ha collezionato ferite e cicatrici sulle ginocchia, inesorabilmente si incrociano. 
Obiettivo comune: spennare quella maledetta CICOGNA!!!
Un animale che, per molte di noi, diventa un esemplare così raro che nemmeno fosse un rinoceronte di Giava! Non so che cosa abbia pensato di fare la ex bambina rosa confetto, io di sicuro mi sono rifornita di lanciafiamme e gas lacrimogeni, perché se voglio qualcosa che non riesco ad ottenere... SCATENO L'INFERNOOOOO! E la "caccia" inizia così.